Al Segretario Nazionale PD Enrico Letta e alla Direzione Nazionale PD
Alla Segretaria PD Toscana Simona Bonafè e alla Direzione Regionale PD

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Siamo alle porte di un Congresso Nazionale del Partito Democratico, a 15 anni dalla sua nascita.
Ci arriviamo in un contesto politico internazionale, nazionale e locale aspro, complesso, sicuramente di profondi cambiamenti da riuscire a cogliere e interpretare. Molto ci sarebbe da approfondire su questa constatazione: dalla guerra alla disoccupazione, dalla povertà alla sfida ambientale globale, dalla memoria fino alle nostre ci4à e al loro sviluppo.
Oggi però vogliamo dedicarci al prossimo passo da compiere, ovvero il nostro Congresso Nazionale.
Nato come straordinaria sintesi di culture politche e storie diverse, come laboratorio di idee e di una visione complessiva di società, oggi il PD e i suoi iscritti vivono una fase di grande spaesamento e incertezza.
Per dirla in una sola frase, oggi il PD non sembra avere una storia da raccontare.
Ci sentiamo, inoltre in dovere di segnalare lo sgomento e l’indignazione dei nostri elettori per le rovinose vicende legate al parlamento europeo e al Qatargate. Fatti che incrinano la fiducia della nostra gente e prosciugano il terreno per la campagna di tesseramento. La risposta a tanto spaesamento, appare tardiva e blanda.
Ogni Congresso Nazionale è un’opportunità e, a nostro avviso, quella che abbiamo di fronte non è nata nel migliore dei modi.
Avremmo preferito che la fase di “Chiamata” si concretizzasse in una autentica, sincera e sana contrapposizione di idee tra cui fare sintesi, che coinvolgesse in modo organico ogni iscritto e simpatizzante. Avremmo preferito avere il tempo di costruire le idee prima di arrivare a discutere di chi possa rappresentarle. Avremmo preferito una Costituente aperta, che parlasse agli studenti e ai lavoratori, più che un tradizionale gruppo di Dirigenti, pur autorevoli che siano.
Pensiamo però anche che siamo ancora in tempo per fare di meglio, e per cogliere questo passaggio nonostante il tempo perso.
Perché il Partito Democra@co resta per noi la Casa, e una casa da curare e migliorare, perché è la casa della buona politica.
Per questo, ci sentiamo di esprimere alcuni auspici:

– Che si faccia in modo di sfruttare al massimo le prossime settimane per concentrarsi sui temi che riguardano il nostro paese e oltre. Abbiamo la voglia di sviluppare pensiero politico, di proporre idee e magari cambiarle. Abbiamo voglia di costruire un’identità perduta, e arrivare ad avere una storia da raccontare.
– Che si aprano il Comitato e l’Assemblea Costituente con decisione alla società, a lavoratori e lavoratrici, al mondo studentesco e giovanile, all’associazionismo e alle competenze, affinché si possa autenticamente immaginare un pensiero nuovo e fresco, che nasca dal basso, da idee e stimoli nuovi e non consueti.
– Che si fornisca a ogni Federazione un documento di sintesi che, meglio della cosiddetta “Bussola”, possa essere traccia per una proficua e vera discussione aperta e non di circostanza nei Circoli.
– Che le Candidature nate ad oggi, senz’altro tutte più che valide, assumano su di sé la responsabilità di costruire un Partito delle idee e non degli scontri, scongiurando anche le schermaglie e minacce di uscita che, un po’ da ogni parte, si sono le4e sulla stampa.
– Che si prenda questo Congresso come punto di partenza e non di arrivo. Il giorno dopo, quale che sia il Segretario o la Segretaria, occorre cominciare a lavorare uniti per creare spazi di confronto, luoghi di elaborazione, una nuova e più forte organizzazione territoriale, una reale valorizzazione di ogni iscritto e delle proprie idee, una narrazione efficace di pensieri reali, ragionati, chiari e che siano la spina dorsale del Partito Democratico.
– Che non si sviluppi la più classica delle gare tra fazioni. In questo momento, più che il posizionamento legittimo di ognuno di noi, ci interessa la tenuta del PD, che è il nome della sinistra contemporanea, e il suo rilancio con l’aiuto di tutti e di tutte.

Pistoia, 19/12/2022