Al Palazzo del Tau “lavori subito”, ha detto alla stampa il sindaco Tomasi. Ma evidentemente la percezione del tempo del primo cittadino è diversa da quella generale, dato che per l’ennesima volta si interviene con ritardo imbarazzante su un tema che sta molto a cuore alla città.

Era lo scorso aprile quando Tomasi annunciava la proposta di trasferire il museo Marino Marini negli spazi dell’ex convento di San Lorenzo. Non si avevano notizie su Palazzo Tau, chiuso dal 2019 e con un progetto di adeguamento antincendio fermo al 2021. Adesso apprendiamo che in realtà il Palazzo riaprirà a luglio e solo una parte delle opere verrà spostata in San Lorenzo, con l’intento di creare un museo Marini itinerante.

Il commissario straordinario della Fondazione Marini, Raffaele Ruberto, ritiene infatti che i nuovi spazi di San Lorenzo non siano sufficienti per ospitare tutte le opere del Maestro, ma che possano essere utilizzati per l’esposizione di alcune; non ha dunque intenzione di abbandonare Palazzo Tau, ma anzi, sostiene che debba restare sede legale del museo. Sempre da un’idea del Commissario nascono le aperture straordinarie di alcune zone del Palazzo Tau a luglio: è bastata una semplice certificazione dei Vigili del Fuoco e non si capisce come sia stato possibile non ottenerla prima, magari per organizzare qualche iniziativa in questi anni di chiusura.

L’assessore Menichelli, che per una volta si è espressa sul tema, distoglie l’attenzione dall’improvviso cambio di idea dell’Amministrazione parlando dei meriti di un lungo lavoro sottobanco del Comune. Certamente il progetto di un Marini diffuso è interessante e la riapertura del Museo è finalmente una nota positiva per la nostra città, ma sembra molto più probabile che, ancora una volta, questa Amministrazione abbia semplicemente aspettato le idee di altri e che qualcuno decidesse al posto loro. Oltretutto, se la Fondazione si muoverà in questo senso, cosa aspetta il Comune a intervenire su cultura, mobilità e urbanistica?

Insomma, si stanzieranno i fondi per la sistemazione di Palazzo Tau con la prima variazione di bilancio in fretta e furia, quando le opposizioni chiedono informazioni da più di due anni e rispondere non è mai stata una priorità dell’Amministrazione.

Apprezziamo il fatto che Tomasi condivida finalmente le necessità che il Partito Democratico esprime dallo scorso mandato, peccato che quando si amministra una città non valga il detto “meglio tardi che mai”.