Il fallimento della giunta Tomasi sulla gestione dei rifiuti è sotto gli occhi di tutti. Oggi Pistoia è la quinta città d’Italia per il costo della tassa sui rifiuti, con un incremento che sfiora il 50% rispetto alla media nazionale. Un peso insostenibile per le famiglie e le attività commerciali, che si trovano a pagare una delle bollette più care senza ricevere in cambio un servizio efficiente.
Numeri impietosi, responsabilità chiare
Mentre la media della raccolta differenziata in Toscana supera il 63%, nel comune di Pistoia il dato si ferma a un misero 52%. Un fallimento evidente della politica dei rifiuti voluta dal sindaco Tomasi e portata avanti dall’assessore Sgueglia. Mentre altre città migliorano la gestione e abbattono i costi, Pistoia resta ferma al palo con un sistema inefficace, costoso e mal gestito.
Cassonetti inutilizzabili e scelte scellerate
La decisione della giunta di adottare un sistema ibrido si è rivelata un disastro: i nuovi cassonetti smart, anziché semplificare la raccolta, si rompono spesso e creano più problemi di quelli che risolvono; le chiavette per il tracciamento dei rifiuti, presentate come soluzione rivoluzionaria, sono un flop clamoroso; i costosissimi cassonetti interrati, installati solo in alcune zone selezionate della città, non hanno apportato alcun miglioramento reale nella gestione complessiva dei rifiuti.
La realtà è che i cittadini sono costretti a pagare di più per un servizio peggiore. Cassonetti stracolmi, immondizia lasciata in strada e una città sempre più sporca sono diventate la normalità sotto l’amministrazione Tomasi.
Bollette da record per una città sempre più sporca
Oltre al costo della raccolta rifiuti, la bolletta Tari comprende anche le spese per lo spazzamento e la pulizia delle strade. Ma a cosa servono questi costi aggiuntivi se il livello di pulizia è inferiore a quello di città come Firenze o Prato, che non solo appaiono più decorose, ma pagano anche bollette più basse?
I cittadini pistoiesi sono stanchi di pagare di più per un servizio che non funziona. Sono stanchi di vedere la loro città sporca mentre il sindaco Tomasi continua a difendere scelte amministrative che hanno fallito su tutta la linea.
Tomasi si assuma le sue responsabilità: tolga la delega all’assessore Sgueglia
Di fronte a questo disastro gestionale, il sindaco Tomasi deve agire immediatamente. Se l’assessore Sgueglia non è in grado di gestire il problema – e i dati dimostrano chiaramente che non lo è – il primo cittadino deve assumersi le proprie responsabilità e revocargli la delega. Non è più accettabile che i cittadini paghino le conseguenze dell’incompetenza amministrativa.
Basta scaricare le colpe sulla Regione Toscana
È ormai chiaro che la strategia della giunta Tomasi è quella di nascondere il proprio fallimento dietro presunti ostacoli imposti dalla Regione Toscana. Ma i dati parlano chiaro: negli altri comuni capoluogo il servizio è più efficiente e costa meno. Il problema, quindi, non è la Regione, ma la gestione scellerata della giunta di centrodestra a Pistoia.
I cittadini hanno già bocciato più volte la gestione di questa Amministrazione nell’ambito dei rifiuti con le loro segnalazioni. Il malcontento tra i pistoiesi è palpabile. Non è una questione di campagna elettorale, ma di un’esigenza concreta e urgente della città. Persino alcuni esponenti della stessa maggioranza iniziano a rendersi conto della gravità della situazione.
Il Partito Democratico chiede con forza un cambio di rotta immediato. La città merita una gestione migliore, tariffe più basse e un servizio all’altezza delle aspettative dei cittadini. Tomasi smetta di fare lo struzzo, esca dal palazzo e si confronti con la realtà. Perché Pistoia non può più aspettare.