I dati che sono stati illustrati durante l’iniziativa delle Donne Democratiche di Pistoia – “Lavorare tanto guadagnare poco” – nella sala Nardi della Provincia, non sono certo confortanti. Restituiscono una realtà lavorativa al femminile caratterizzata perlopiù da bassa occupazione 52,2% (a fronte del 70,8% per gli uomini), alta precarizzazione, part-time involontario e inattività. Il 26,2% delle donne occupate è in condizioni di vulnerabilità, discontinuità lavorativa, segregazione nelle posizioni di lavoro di basse qualità e remunerazione. In Italia le donne ricevono uno stipendio del 6,1% in meno rispetto agli uomini.
In particolare nel settore privato il Gender Pay gap è del 15,5%, un livello più alto di quello rilevato in molti paesi europei, tra cui Spagna e Portogallo.

Una ulteriore penalizzazione lavorativa di genere è il lavoro di cura domestico non retribuito, che costituisce una delle cause dell’asimmetrica partecipazione fra donne e uomini nel mercato del lavoro. È appannaggio femminile il 71% del lavoro di cura non retribuito.
Anche sulla maternità ci sono rilevanti problemi in campo lavorativo: rappresenta uno svantaggio in termini di retribuzione, partecipazione e benefici, rispetto alle donne senza figli. Con l’ aumentare dei figli diminuisce l’occupazione femminile, ma non quella maschile.
La Premio Nobel 2023 per l’Economia, Claudia Goldin, ha dimostrato, con un lavoro scientifico e storico importante, come, al verificarsi della maternità, si verifichi una divaricazione delle retribuzioni tra uomini e donne; un divario che non viene recuperato neppure quando i figli sono ormai adulti.
Tutte queste condizioni di svantaggio hanno ricadute anche per le pensionate e ciò può tradursi fino al 30% in meno nella busta paga rispetto a quella maschile.

Queste e altre emblematiche e quotidiane situazioni sono state oggetto di discussione nell’iniziativa delle Donne Dem.
Tutte le relatrici, Roberta Mori, portavoce nazionale Donne Dem, Rossana Soffritti, portavoce regionale, Paola Galgani, della segreteria regionale CGIL, Chiara Mazzeo, Consigliera provinciale di Pari Opportunità, hanno condiviso la necessità di maggiori controlli per il rispetto delle norme e leggi in materia di pari opportunità tra uomini e donne in campo lavorativo ( vedi legge 162 del 2021),politiche che vadano a implementare la rete dei nidi d’infanzia e delle scuole materne, ma oggi questo governo, ha tagliato 100000 posti dal Pnrr. Si è sottolineata la necessità di un congedo di natalità paritario fra uomini e donne, ma soprattutto la necessità di un cambiamento culturale, per cui oltre al work life balance ci deve essere una condivisione più paritaria degli uomini nel lavoro di cura domestico e familiare.
Il percorso che abbiamo di fronte è ancora lungo e faticoso, richiede coraggio, forza, determinazione e anche lo scendere in piazza per recriminare parità e opportunità lavorative migliori e più eque.
Noi donne Democratiche ci siamo.

Antonella Cotti, portavoce provinciale Donne Democratiche