Ieri sera, nel corso della seduta del Consiglio comunale dedicata al nuovo Regolamento edilizio, i gruppi di minoranza hanno chiesto il rinvio della discussione perché la documentazione integrativa promessa in Commissione non era stata consegnata ai consiglieri nei tempi dovuti.
Non si è trattato di un semplice formalismo: pretendere atti completi e puntuali è l’unico modo per garantire ai rappresentanti eletti di esercitare pienamente il loro mandato.
Al momento del voto sulla sospensione, 14 consiglieri si sono espressi a favore della mozione proposta dall’opposizione – tra cui, significativamente, anche esponenti di Forza Italia, Lega e Libertà e Democrazia – mentre 13 sono stati i contrari. Il sindaco Alessandro Tomasi e la componente di Fratelli d’Italia si sono così ritrovati in minoranza, costringendo la presidenza del Consiglio a chiudere anticipatamente la seduta.
Quello che doveva essere un “banale” rinvio tecnico ha infatti messo a nudo la resa dei conti interna a una coalizione ormai allo sbando. Le dichiarazioni di facciata rilasciate recentemente a mezzo stampa su “stabilità e costante lavoro collettivo” risultano smentite dai numeri e dalla dinamica del voto in aula.
Tomasi e il presidente del consiglio Gelli hanno rifiutato di concedere lo slittamento, preferendo proseguire ad oltranza i lavori – anche a scapito degli uffici comunali. Il risultato è stato l’implosione della maggioranza: una frattura netta e pubblica che certifica la crisi profonda in cui versa il centrodestra pistoiese.