Il sindaco Tomasi si indigna per gli annunci sulla data delle elezioni regionali, ma con quale credibilità? È chiaro che questa uscita pubblica sia una polemica di facciata, nel tentativo di farsi notare e occupare uno spazio politico che nessuno gli ha ancora assegnato.
Che si voti a ottobre, cinque anni dopo le ultime regionali, è assolutamente normale. E Tomasi lo sa. Così come sa che si parla della sua candidatura da mesi. Se oggi non ha ancora presentato un’idea, un programma, una visione, non è per mancanza di tempo: è perché è impreparato. E se non racconta nulla, forse è perché non ha nulla da raccontare.
Del resto, anche il pretesto tecnico cade: i moduli per la raccolta firme sono disponibili sul sito della Regione fin da maggio. Quindi non esiste alcun ostacolo reale per chi intenda partecipare alla competizione elettorale con serietà e trasparenza.
Nel frattempo, Pistoia è ferma. I cittadini fanno i conti ogni giorno con una città bloccata dalla viabilità caotica, dai cantieri infiniti, da una totale assenza di visione. Sul fronte economico e occupazionale Pistoia resta nelle retrovie della Toscana. E anche dal punto di vista culturale, la città vive una fase grigia, povera di progettualità, occasioni e proposte capaci di coinvolgere davvero le persone.
Il cittadino informato se ne accorge: dietro le parole altisonanti sulla democrazia, c’è solo il nervosismo di chi è in difficoltà nella propria coalizione e inadeguato nel proprio ruolo.
Tomasi smetta di inscenare teatrini e si assuma le sue responsabilità. Se vuole candidarsi a governare la Toscana, cominci a raccontare qualcosa. E lasci da parte la retorica vuota.
Unione Comunale Partito Democratico – Pistoia