Una provincia che da Prato arriva all’alta Lunigiana è un’ipotesi che si commenta da sola: una provincia come questa non avrebbe alcun senso nè storico, nè sociale, nè economico. Sarebbe un’applicazione cieca di molto discutibili criteri di legge e creerebbe un contesto amministrativo che non è adatto nè per alcuna programmazione comune di scelte di sviluppo, nè per lo svolgimento di funzioni, come ambiente e trasporti, che la legge conferisce alle nuove province.

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Se, come purtroppo sembra, il Governo fosse intenzionato a non concedere deroghe e a procedere su questa incredibile ipotesi, ci batteremo in tutte le sedi politiche e istituzionali affinchè questo pasticcio non si compia. Nella malaugurata ipotesi non prevalesse il buon senso e dunque questa assurda idea si concretizzasse, porremo con forza un punto per il futuro programma di governo del Pd: la modifica della normativa che ha creato questa incredibile situazione e che rientra in un quadro che vede un progressivo svuotamento delle funzioni e delle relative risorse di tutte le autonomie territoriali, in controtendenza con quanto avviene in altri Paesi europei.


La legge nazionale, conferendo a Firenze lo “statuto speciale” di città metropolitana, ha impedito la concretizzazione di un obiettivo che il Pd pistoiese ed i suoi amministratori hanno posto in ogni sede politica e istituzionale, con determinazione: quello della trasformazione dell’area metropolitana, istituita ai sensi di legge nel 2000, in provincia. Se si voleva riorganizzare in modo compiuto lo svolgimento di funzioni di area vasta era quello l’ambito ottimale, come dimostra l’esperienza di cooperazione, faticosa ma positiva, svolta in questi anni.


Il Consiglio Regionale, votando la proposta di deroga per una provincia Prato-Pistoia, ha dunque compiuto, visto il quadro ingestibile dei criteri legislativi, la scelta che più conserva immutata la possibilità di mantenere una dimensione di area metropolitana e crea una circoscrizione provinciale di ragionevoli dimensioni.


Ci auguriamo che a Roma prevalga dunque il buon senso e che, visto che la proposta di provincia metropolitana non sembra purtroppo possibile, si conceda almeno la deroga per la Provincia Prato-Pistoia avanzata dal Consiglio delle Autonomie Locali e votata dal Consiglio Regionale.